“Non c’ è peccato che Dio non possa perdonare! Nessuno!”

 

 

“Non esiste alcun peccato che Dio non possa perdonare! Nessuno!”. Lo ha detto tante volte Papa Bergoglio sin dai primi giorni di pontificato per consolare tutti quei fedeli allontanati o delusi da Dio. Oggi, invece, lo ribadisce come diktat per ogni sacerdote che amministri il Sacramento della Riconciliazione nel confessionale.

L’occasione è stata l’udienza ai partecipanti al Corso annuale sul Foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica, guidata dal cardinale Mauro Piacenza. Parlando a Prelati, Officiali e Personale della Penitenzieria, i Collegi dei Penitenzieri ordinari e straordinari delle Basiliche Papali in Urbe, Bergoglio ricorda che “tra i Sacramenti, certamente quello della Riconciliazione rende presente con speciale efficacia il volto misericordioso di Dio: lo concretizza e lo manifesta continuamente, senza sosta”.

Ribadisce quindi che nessun peccato è più forte del perdono di Dio, eccetto “ciò che è sottratto alla divina misericordia”: quello “non può essere perdonato, come chi si sottrae al sole non può essere illuminato né riscaldato”. Alla luce di questo “meraviglioso dono” divino, il Pontefice sottolinea dunque tre esigenze: “vivere il Sacramento come mezzo per educare alla misericordia; lasciarsi educare da quanto celebriamo; custodire lo sguardo soprannaturale”.

In primo luogo, bisogna quindi “aiutare i nostri fratelli a fare esperienza di pace e di comprensione, umana e cristiana”. La Confessione pertanto “non deve essere una ‘tortura’”, rimarca il Papa, ma tutti “dovrebbero uscire dal confessionale con la felicità nel cuore, con il volto raggiante di speranza, anche se talvolta – lo sappiamo – bagnato dalle lacrime della conversione e della gioia che ne deriva”.

Papa Francesco